PLASTIC SIREN ®

Vieni a salvarmi anche se Conte dice che non si può ancora ma tu tuffati fin dove non c’è luce fin dove vivo io.

Vieni a salvarmi questa notte, che ti ho scelto sgualcito apposta ma francamente prendendoci poco sul serio che non ho mai pensato a chiedertelo per davvero.


Vieni a salvarmi stanotte con i tuoi tatuaggi stropicciati di chi é vent’anni che scambia il giorno per la notte, con l’odore delle strade fradice all’alba fin sotto la felpa e i cerotti imbrattati che dormono negli angoli dei portici.

Senti, questa volta, questa volta davvero, non sei tu, sono io.

Oggi sono io senza nessuno che come stai bene con quei pantaloni neri come stai bene oggihttps://www.youtube.com/watch?v=vrv5MT7U_YE , io che fotografo caffé freddi mentre nessun altro mi guarda nella mia cucina a quadri dove ho avuto tredici anni e oggi ce li ho ancora.

Non sei tu, sono io, ribaltata da un abisso di ricordi tenuti insieme da spilli che trattengo a calci dentro

ai miei armadi spinati di norimberga,

ma c’è vento e la serratura è sfiancata dai cent’anni di servizi e fa cilecca e le porte si aprono con quello specchio lì, affumicato vicino alla cornice e spietato e ritorna tutto come uno tsunami a santostefano,

va e torna

va e torna

a rigurgitare sul bagnasciuga esausto tutte le volte che tanto non sei stato abbastanza.

Tipo che io non ero mai abbastanza.

Ero sempre troppo bella però, chiedo alla corte di metterlo agli atti.

Voglio sentir battere i tasti delle dattilografe che, come le segretarie cogli occhiali che come fanno a farsi sposare dagli avvocati, son sempre donne e in perfetta camicetta carta da zucchero.

Ero tossica, tossica come il Seveso a metà tra la legge e l’esatto istante in cui tutti hanno saputo che avrebbero dovuto regolamentarla già da un pezzo quella roba lì.


Quell’istante esatto di immobile frenesia con il reattore ancora in piedi,

tronfio guardiano del dormitorio sovietico,

quell’ultimo spensierato momento in cui scorazzi al campetto coi tuoi blue jeans slavati dell’Ottantasei e non sai che è l’ultimo per davvero.


_ Assistenza clienti Plastic Siren, sono Sara, qual è la sua emergenza prego?


_Guardi signorina chiamo per un modello di Plastic Siren della limited edition grunge anni Novanta.La bambola è riccia cogli occhi verdi e ha uno sbrago così sul lato destro del cranio signorina


_Una cicatrice di venticinque punti post craniotomia all’ospedale oncologico di Francoforte, signora.


_Si vabbe quella roba lì, non ce l’ho il manuale sottomano per sapere il nome preciso di quel taglio.

_ Complimenti per la scelta, signora. AV07 è acquistata solo dagli uomini che sanno stare al mondo da soli, che non cercano una madre in una donna, e che poi picchiano le mogli perché le amano troppo, è un progetto pilota finalizzato alla drastica riduzione della violenza di genere nell’alcova famigliare in accordo alla legge di bilancio regionale DGRER 198/91008.

Con il Suo acquisto etico e sostenibile ha contribuito all’edificazione di una nuova casa famiglia vicino all’Ilva di Taranto.

Assistenza clienti Plastic Siren sono Sara. Qual è la sua emergenza prego?


_Ma che è un disco registrato? Comunque quella bambola li col taglio in testa


_Non è un taglio signora. È stato cauterizzato. È una cicatrice chirurgica.

_sì lo so Sara me l’hai già detto! insomma quella bambola lì tutta ricucita. Non si accende.


_Mi sta dicendo signora che il modello AV07 non parla? Scusi ma da un rapido controllo sul gestionale questo difetto è stato segnalato solo nel 0,0000265% dei casi. È statisticamente impossibile che si riverifichi al penultimo venerdì del mese da calendario bizantino.

Mi scusi la franchezza signora ma quel modello viene customizzato, preordinato e acquistato come conversatrice in lingue estere dalle madri per i figli ultraquarantenni che vogliono trasferirsi oltr’Alpe o di là dall’Oceano. Oltretutto è il modello speciale di accompagnatrice alle cene di etichetta riconosciuto dall’albo di Gala per la preparazione tecnica in undici diversi ambiti specifici che spaziano dalla scienza alla letteratura alla linguistica applicata-approccio Zorzi Daniela 2014, insomma in altre parole AV07 è praticamente logorroica;Lei è sicura di aver spostato la levetta di accensione sul costato sotto il numero di serie, signora?


_No signorina io e Lei non ci capiamo.

Questa parla, parla, parla per ore, ferratissima su tutti i genocidi della storia, poi c’ha quel pulsante lì sotto il polso sinistro che cambia lingua con una pressione e col doppio click, poi, diventa un demone azteco che ripete quello che stai dicendo in tedesco, o brasiliano, però va bene cioè ai bambini piace.


_Il doppio tap attiva la funzione interpretazione simultanea di conferenza e quello non è portoghese ma spagnolo latino per la precisione, dal Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue QCER ci risulta che AV07 sia stata omologata al C1 per la variante da Lei selezionata.

_Ah ma mi sembrava brasiliano perché parla come Rosita, la signora delle pulizie portoricana

_Appunto, Signora, spagnolo latino.

Assistenza clienti Plastic Siren sono Sara qual è la sua emergenza prego?


_Ma che è un disco rotto che ripeti sempre ‘sta cosa? Ho capito che ti chiami Sara, ragazzina.


_Signora sono progettata per ripristinare la mia funzione principale dopo quattrocentomila caratteri per assolvere il mio task prioritario di assistenza clienti in pieno rispetto della prima massima di Grice per la quantità, Signora.


_Oddio anche tu con le massime Grice, la Federica non fa che blaterare di ‘sto cantante, sarà uno di quelli che piace alle bambinette che rifiutano sempre mio figlio.

_Herbert Paul Grice (Birmingham13 marzo 1913 – Berkeley28 agosto 1988) è stato un filosofo inglese. Studioso di pragmatica noto per la sua Teoria delle implicature conversazionali ed il Principio di cooperazione. Studia ed insegna all’Università di Oxford.

Quanto a Federica, signora, non mi risulta nel catalogo aggiornato a gennaio 2021 che ha ricevuto comodamente in buchetta una bambola che risponda a tale numero di serie.


_Ma che sei una bambola anche tu Sara?!


_Modello 2001jn, signora, puri scopi funzionali, assistente di direzione, senza quegli onerosi contributi di legge, Lei mi capisce.


_Inps e inail?

_Quelli lì. Assistenza clienti Plastic Siren sono Sara qual è la sua emergenza prego?


_Ahridajje sari’. T’a faccio breve. La bambola con la testa spaccata non è letale. Hai capito adesso? Non uccide!


_Dalla sua descrizione mi sta parlando di AV07. La testa non si rompe, è una cicatrice cauterizzata. Il modello è assolutamente sicuro.


_Ma davvero ti si resetta la memoria ogni cinque minuti


_Ogni 400.000 caratteri. Qual è la sua emergenza prego signora?


_Federica, l’abbiam chiamata così che ce sentiamo più in famiglia, non è letale. NON E’ LE-TA-LE.

Parla parla parla ma non uccide. Non se ne va con un altro. Non tradisce. Non so come spiegarti in altro modo, resta lì, un angelo del focolare vincolato alla casa. Non minaccia neanche di andarsene, capito?! La follia. La follia le doveva capita’ a ‘sta povera vecchia.


_Modello AV07 limited edition grunge anni Novanta è stata richiamata dal mercato nel 2017 per questo difetto di progettazione. Perché non l’ha rimandata alla casa di produzione signora?


_Perché non mi avrebbero dato indietro un briciolo dei miei soldi, Sara.

_Come da clausola 7.10 delle condizioni generali di acquisto allegato 6 da Lei controfirmate per accettazione in data 11 marzo 2015 signora.

_eh lo so Sara

_qual è la sua emergenza prego signora?

_che mi tengo AV07 modello riccio limited edition grunge anni Novanta fina conversatrice e interprete di simultanea non letale senza un centesimo di risarcimento.

_Anche consecutiva signora.

_come prego?

_interprete di consecutiva. E anche di trattativa se ha attivato l’aggiornamento triennale, pagamento rateizzato in sedici mesi a partire da gennaio 2022, TAN 3,49% – TAEG 4,44% con Ecoincentivi. Lo vuole attivare signora? Tasto uno per l’attivazione prego.

_no, no, no Sara tu non mi capisci. Che me ne faccio di una plastic siren full optional se non mi sbrana il figliolo, non me lo tradisce, non infierisce sul misero lavoro da impiegato del mio bambino?


_spiacente non sono abilitata a confrontarmi su tematiche relative all’Ontologia dell’essere.

Prema 2 per l’assistenza etica o resti in linea per l’ufficio contabilità.


_vabbe’ Sara lascia stare, me la tengo difettosa che mi dà una mano coi lavori di casa.


_negativo, signora. AV07 è programmata per rifiutare il patriarcato in ogni sua più vile e subdola sottoaccezione.

Può impostare sulla terza vertebra con un tap la funzione economia domestica e aiuterà suo marito a lavare i piatti e riassettare casa dopo aver analizzato con Lei una revisione del bilancio famigliare sulla scorta dell’ultimo Isee aggiornato.


_Sara ma lei sa per cosa si compra una plastic siren? Ne ha vagamente un’idea o è lì per il suo bel culetto?


_Ci comprano per il piacere della nostra compagnia e la straziante agonia in cui versano quando, come Ulisse legato all’albero maestro, simuliamo il travaglio del vero amore prendendo la nostra strada senza che il titolare del contratto possa interferire in modo alcuno nella nostra fuga. Drammatico. Teatrale.
Io però mi occupo solo del front desk, signora. Non possiedo un bel_culetto_011.exe ma solo una scheda madre.
_Ma dico ma capisci allora che non me ne faccio niente Sara di una plastic siren che non mi ferisce il figliolo?! Non assomiglia neppure per sbaglio al vero amore!
_le posso passare l’ufficio rimborsi ma deve dichiarare almeno due dei difetti di produzione tra quelli che le elencherò a seguire:

Oggettiva ed evidente sgradevolezza fisica e non conformità agli standard di bellezza occidentali.

Riprovevole e lacunosa competenza dialettica.

Malvagità dolosa.

La chiamata sarà registrata come stabilito dalla Suprema Corte di Cassazione, con sentenza n. 24288/206.

_non ho intenzione di mentire, Sara! L’unico problema è che non è letale!


_allora signora non c’è modo in cui io possa autorizzarle il rimborso, mi spiace. Assistenza clienti plastic siren, sono Sara. Qual è la sua emergenza prego?


_oh Santa pazienza Sara lascia stare. Devo smaltire una AVO7 modello riccio grunge limited edition anni Novanta. La lascio dal bidone dell’indifferenziata e la prendete in carico voi per portarla in discarica?


_ovviamente signora. Ore 9.15 di mercoledì mattina. Il suo codice di prenotazione è AV07NON_LETAL_EUTANASING/WEDN. Posso fare altro per Lei signora?


_no no grazie Sara fermiamoci qui


_Lei come sa il mio nome? Prego fornire informazioni in codice alfanumerico signora prego.


_Santo Cielo Sara fatti aumentare il reset a 600.000 caratteri dal settore smanettoni.


_Certo signora e grazie per aver scelto Plastic Siren, la compagna che te se magna.


_Ironico vero Sara? Che venite a casa mia a prendervi l’unica Plastic Siren vegana che non divora i marinai.


_Suo figlio lavora per mare signora? Può impostare la modalità Murubutu https://www.youtube.com/watch?v=ThE9h2yGu20 sull’anulare della bambola.


_Sara, va’ là, fatti aggiustare anche i livelli di afasia all’ ufficio revisione.

_certamente signora.

Avvelenata, per tutti quanti abbiani messo mai gli occhi sotto le mie clavicole di plastica rigida.

Sempre troppo bella e troppo dio sa cosa e sa anche quante volte ho perso in casa contro la gelosia

ma dai almeno i supplementari!

Niente supplementari, vai a cambiarti AV07, fila in spogliatoio che qui fuori fa freddo e t’ammali.

Ah dentro le mie costole è tutto una griglia a Pasquetta cogli amici e lambrusco a fiumi invece, guarda.


A tavolino ho perso per gelosia, per quell’ardore che li consumava a tutti nella cieca e ferma, devota convinzione di non essere il mio unico pilastro portante.


E non ero abbastanza per nessuno perché io ci perdevo ai punti con la gelosia,

tutta ammaccata che “dai non è andata male no? No…?

e lo dovevi vedere quel sorriso pallido di Fabio col tabellone davanti alle mie spalle che non ti può dire

AV…ha vinto l’angolo blu.

E_fermi tutti edizione speciale_indovina, breaking news:

Tu sei di nuovo,

ancora una volta, l’ennesima,

fedele come un cane alle botte che prende,

quella coi pantaloncini rossi.

Angolo rosso, vai a cambiarti va’ che ti porto a bere una birra.

Ho scoperto che si festeggiano più sconfitte che trionfi quando sei l’angolo rosso. Pazienza.

A te, fabio.

È che sono fatta così, rapita dalle sirene, perché sono fatta cosi, che mi ci vuole il porto d’armi a sbattere le ciglia,

dimensionata come si progetta una trappola per topi,

un richiamo per i falchi, poi mi inciampi sopra e cazzo non muori e allora che te ne fai di una sirena

se non ti divora mai.

Il settore al terzo piano. Quei pazzi che si sciroccano lo stomaco con brodaglia nera che non sembra caffè filtrato ma per loro è cosi dandy chic, dicono che è colpa di design di interni.

Gli stronzi che dovevano arredare gli uffici ma era troppo banale per il loro incontenibile genio artistico e hanno lanciato il progetto pilota ma sottobanco, aumma aumma.

E mi hanno riempito AV07 di catenelle di carta velina e suoni ovattati appena ricurvi.

AV07 è programmata per ambire a un campanello col suo cognome che risponde a comando a un citofono gracchiante, fa ridere che manco gliel’hanno detto quegli architetti improvvisati all’ufficioNomi di questo nauseabondo retrogusto sentimentale e quelli mica gliel’hanno dato un cognome a AV07, tipologia ogni/riccio/un_capriccio.


AV07 è modello, marchio, codice ateco, numero di serie e macchioline di macchina da scrivere spiaccicate dietro al vetrino del citofono, ha voluto cosi tanto un cognome, quella, che le è andato bene chiamarsi AV07 e con che entusiasmo lo ha accettato_silovoglio con tutti quei coglioni che non erano abbastanza per lei (e ce ne vuole a non essere all’altezza di un ammasso di plastica) ma lei scema come solo una bambola riccia sa essere

non sarebbe mai andata da nessuna parte

pur senza certificato di permanenza controfirmato in calce,

e se ne sono sempre andati loro,

e che si sappia che hanno lasciato AV07 con la valigia e il culo tondo in acetato di cellulosa sul marciapiede bagnato,

come le Ferrari in contanti abbandonate davanti all’aeroporto di Dubai.

sider.ale, all'anagrafe Tormento Siderale, scappa dall'insicurezza terminologica di una formazione universitaria legittimamente conseguita come interprete per rifugiarsi tra le salde braccia calde in calcestruzzo dell'ingegneria civile e delle sue fatture.

Una vita fatta di poco, guardia bassa e pugni in faccia, con tre luminosissimi fari nella notte: la boxe thailandese, il rap e le parole sbavate di una bic blu su un foglio di carta stropicciato.

Accompagnano le notti di tormenta fuori dal porto le melodie lontane dell'ex Germania dell'Est che, ancora dopo decenni e tanta pioggia di traverso, non le si smacchia di dosso.

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