Un allenatore perseguitato

Sabato 3 febbraio scorso Frequenze Partigiane ha parlato di calcio. Può sembrare inusuale per noi ma invece la storia che abbiamo raccontato parla di sport e razzismo, ma soprattutto parla di memoria. Ed ha ancora tanto da insegnarci.

La storia in questione ci parla di Arpad Weisz, allenatore del Bologna FC degli anni ’30. Un allenatore vincente, il più giovane a vincere uno scudetto, con l’Ambrosiana-Inter. Purtroppo per lui in quegli anni in Italia essere di origine ebraica (Weisz era un ebreo ungherese) era un crimine ed anche una persona come Weisz si vedrà costretto ad emigrare proprio in virtù delle leggi razziali.

L’epilogo della storia del grande allenatore è – come per tanti altri ebrei – quello del campo di concentramento di Auschwitz, assieme alla sua famiglia. Per raccontare questa storia ci siamo fatti aiutare da Matteo Matteucci, autore di Arpad Weisz e il littoriale (edito da Minerva) che ringraziamo per la disponibilità. Un ringraziamento anche a Gianluca Battacchi dell’associazione Percorso della memoria rossoblù, per aver portato la sua testimonianza.

Il nostro live era inserito nell’ambito delle celebrazioni per la giornata della memoria del Comune di Casalecchio di Reno ed ha visto la partecipazione della classe 4c del Liceo Leonardo Da Vinci. Nel finale potrete quindi ascoltare anche alcune domande rivolte dai ragazzi e docenti della scuola. E’ stato un dibattito interessante, anche per questo ci preme ringraziare una volta di più tutti i partecipanti.

Per tutti sono Meso, all’anagrafe Manuel Mesoraca e se preferite anche solo Manuel. Faccio parte della redazione ma prima ancora sono tesserato ANPI, sezione di Marzabotto. Quindi mi occupo di Resistenza, più precisamente di luoghi e storie legati ad essa. Qualcuno diceva che la storia è maestra di vita ma purtroppo fatica ad avere scolari, noi nel nostro piccolo, speriamo di contribuire a mantenere viva la memoria. Non come sterile esercizio di date, nomi e morti ma come qualcosa che ci serva, anche per interpretare meglio questi anni difficili.

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