Calcio: Bologna, così non va. Il Torino vince nel recupero

Non ci siamo. Ma neanche lontanamente per giunta. La partita andata in scena ieri alle 15 in un caldo pomeriggio primaverile è stata lo specchio degli ultimi mesi, fatti di prestazioni incolori, scarso impegno (a giudicare da quello visto in campo) e un senso di completo appagamento per la classifica attuale. Classifica che, però, non ci permette ancora di dormire sonni tranquilli. Ma vediamo ieri pomeriggio cosa è successo nella partita tra Bologna e Torino, terminata 1-0 e decisa da un rigore di Belotti in pieno recupero nel secondo tempo, con tutta la tifoseria bolognese che sta ancora masticando amaro per un risultato che non può e non deve soddisfare, soprattutto in termini di gioco.
Donadoni, recuperate un paio di pedine dopo squalifiche e infortuni, riesce a rimodellare il suo Bologna con il classico 4-3-3: Oikonomou viene nuovamente schierato terzino destro, sul lato opposto del campo agisce Constant mentre in mezzo al campo Brienza e Taider si sistemano ai lati di Diawara; Giaccherini torna titolare e completa il terzetto offensivo insieme a Rizzo e Floccari. Il Torino parte però forte e si affaccia dalle parti di Mirante dopo una manciata di minuti, con Martinez che costringe il portiere alla parata. Dopo poco il Bologna prova a scuotersi e lo fa con Floccari, la cui conclusione da una ventina di metri è deviata in calcio d’angolo. Dopo i primi minuti, decisamente più coinvolgimenti, la partita inizia lentamente ad abbassarsi di ritmo: il Bologna tiene alla e prova a trovare un pertugio nel quale infilarsi, il Toro si chiude tutto a protezione della propria porta e prova a colpire i padroni di casa in contropiede, sfruttando soprattutto la velocità di Bruno Peres, l’uomo più pericoloso dei granata. La prima frazione, escludendo le conclusioni nei minuti iniziali, termina con un mesto 0 a 0, con le due compagini incapaci di costruire manovre offensive degne di tale nome. Donadoni capisce che è necessario cambiare qualcosa per provare a spezzare un equilibrio che tende all’infinito e decide di sostituire Rizzo, abbastanza deludente e quasi sempre in ombra, con Zuniga, rimodellando la squadra su un 3-5-1-1 più accorto, decidendo di creare maggiore densità nella zona centrale del campo. Ed è proprio il colombiano, uno dei migliori in campo all’Olimpico contro la Roma, che va vicino al gol con una conclusione che Padelli riesce a respingere senza affanno; poco dopo l’occasione più importante del match, sempre ad opera di un Bologna che pare essersi risvegliato e, sempre in possesso del pallone, riesce a creare maggiori pericoli alla difesa del Torino: Taider, alzata la testa al limite dell’area, riesce a pescare Giaccherini che, agganciato divinamente il pallone, tenta di superare Padelli con un mancino che, superato l’estremo difensore e diretto verso la porta, sbatte sul palo e termina fuori, tra la disperazione e l’incredulità dell’esterno. Da qui in poi il Bologna continua con il suo sterile possesso palla, aspettando il Torino che, dal canto suo, decide di attendere il momento propizio per provare a colpire la squadra di casa in contropiede. Masina prende il posto di Constant sull’out di sinistra, ma i rossoblù continuano a non convincere e, dopo le occasioni all’inizio del secondo tempo, sembrano non provarci più. Il Torino prova a scuotersi con il suo attaccante più in forma, Belotti, che viene spesso cercato dai compagni tramite lanci lunghi e cross dal fondo, senza che però Mirante corra particolari problemi. All’inizio del recupero, però, si avverte nell’aria un qualcosa di strano, come se da lì a poco la partita dovesse precipitare: prima Martinez ha tutto il tempo e lo spazio per scappare sulla destra e trovare il modo di arrivare alla conclusione con modesta precisione, con la sfera che sibila a lato del palo. Poco dopo, però, accade il fattaccio che decide la partita: Rossettini, mai preciso e spesso distratto, stende Belotti in area e l’arbitro Abisso, mai in pieno controllo della partita e spesso incoerente col metro di giudizio non può che decretare il calcio di rigore. Belotti si presenta sul dischetto e spiazza Mirante, permettendo ai suoi di portare a casa altri 3 punti.
Altra prestazione decisamente incolore da parte dei felsinei che, a dirla tutta, sembravano essere tornati sui loro livelli dopo il pareggio di Roma. Era soltanto un’illusione a quanto pare, e dopo la trasferta di settimana scorsa non si è riuscito a dar seguito alla buona prestazione. Ora sotto con il Napoli nell’anticipo del turno infrasettimanale; un Napoli ferito e abbacchiato, ma che dispone di un potenziale offensivo pressoché infinito. Ma oramai conta pensare solamente a noi stessi, provando a riacquistare quello smalto perso da tempo, anche attraverso cambi nella formazione che potrebbero escludere chi, in queste ultime partite, non sta più riuscendo a esprimersi sui livelli sui quali ci aveva abituato. Bisognerà farsi un esame di coscienza e riuscire a capire dove non stanno funzionando le cose. Comunque, detto questo, sempre e solo Forza Bologna!

Giacomo Guizzardi nasce a Bologna il 14/03/1997. Dopo la trafila di scuole dell’obbligo sceglie il Liceo Da Vinci di Casalecchio come scuola superiore, ed è qua che sviluppa un grande interesse nei confronti del giornalismo e del mondo radiofonico, tanto da voler diventare telecronista per partite di calcio. Al Liceo ha la possibilità, sia grazie alla web radio d’istituto (della quale è tutt’ora uno dei redattori), sia grazie a Politicamente Scorretto,di intervistare personaggi illustri quali Francesca Prestia, Nadia Cinti ma, soprattutto, lo straordinario Don Luigi Ciotti. Ha inoltre collaborato con Radio Città Fujiko nel merito di uno stage scuola-lavoro, durante il quale ha prodotto un format dal nome “Generation Y”, che indaga il mondo dei giovani nati tra il ’90 e il 2000, del quale sono state fatte 3 puntate.

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