Calcio: Partita soporifera, Destro sbaglia, Pepe no. E condanna il Bologna.

Partita che ha mostrato un Bologna incapace di sopperire in modo importante alle tante assenze, riuscendo a perdere una partita che sembrava ormai incanalata verso un risultato positivo per i padroni di casa, sino a quando Mattia Destro non ha deciso di tirare sulle gambe di Bizzarri il rigore che poteva decidere la partita. Ma ripercorriamo i fatti con calma…

Bologna che, come detto, deve trovare una soluzione a tantissime assenze, sia per guai muscolari che per squalifiche, con Donadoni che ha finalmente l’occasione di modellare la sua creatura con il 3-5-2, modulo a lui caro. Mbaye si sistema sulla fascia destra, con Masina che dovrà arare la fascia sinistra. In cabina di regia Diawara viene sostituito da Pulgar, apparso in crescita nelle ultime giornate. Destro farà coppia con Giaccherini, intenzionati a creare più di qualche grattacapo alla formazione clivense. Partita che si dimostra poco entusiasmante nelle prime battute, con poche conclusioni ed emozioni. Tanti gli errori in fase di disimpegno per entrambe le formazioni, con poca lucidità che rischia di minare e di mettere in difficoltà tutta la squadra. A 10 minuti dal termine finalmente il primo colpo di scena: Giaccherini, dopo aver ricevuto la sfera da Destro, entra in area e punta Frey che, incapace di contenerlo, abbocca alla sua finta e lo stende, rendendo inevitabile l’assegnazione del rigore per i padroni di casa. Destro, determinato a segnare un altro gol con la maglia rossoblu, si presenta sul dischetto ma incredibilmente sbaglia, permettendo a Bizzarri di compiere una parata tanto fortunata quanto spettacolare. Da qui alla fine della prima frazione le azioni pericoloso saranno davvero pochissime, con l’arbitro che manda le squadre negli spogliatoi tra noia e sbadigli dei tifosi presenti, sicuramente indispettiti dal calcio di rigore fallito da Mattia Destro. Male, malissimo Mbaye, incapace di spingere a dovere e spesso colpevole di lasciare i suoi in minoranza numerica nelle azioni offensive; Pulgar, al contrario, si rivela efficace ed è autore di un buon primo tempo. La ripresa comincia con il Chievo che prende fiducia, approfittando di un Bologna spento e calato dal punto di vista fisico. Gli ospiti ci provano spesso da calcio piazzato, con diverse conclusioni che non trovano lo specchio della porta. Arriva, a mezz’ora dal fischio finale, la sostituzione che tutti i tifosi rossoblu si aspettavano: esce, dopo una prova orrida, Mbaye, con Falco che prende il posto del giovane esterno, costringendo Donadoni a tornare al classico 4-3-3. Il Bologna, dopo tanti minuti di apnea e di difficoltà, riesce lentamente a riprendersi, ricominciando a sfornare azioni pericolose; prima Giaccherini, quest’oggi apparso in ottima condizione, impensierisce Bizzarri con un tiro che finisce a lato di poco dopo una deviazione di un difensore gialloblu. Poi è il turno del capitano Gastaldello che, su calcio d’angolo, riesce a colpire di testa, senza però fornire alla sfera potenza e precisione. Dopodiché tocca a Brighi salire in cattedra, provando a castigare gli ospiti con due conclusioni da fuori che non creano particolari problemi all’estremo difensore ospite. Il gol del Chievo arriva a causa di una finezza inutile di Falco che, dopo aver perso palla tentando un improbabile colpo di tacco sulla trequarti offensiva, non si degna neanche di provare ad inseguire Gobbi, suo diretto marcatore, che da il là ad un perfetto contropiede, concluso da Pepe che spedisce in porta un pallone servitogli da Cacciatore, portando in vantaggio, quasi a sorpresa, gli ospiti. Bologna che non ci sta, ma sono davvero poche le forze residue, con molti giocatori allo stremo delle forze. Donadoni prova a dare una scossa inserendo un attaccante, Acquafresca, al posto di un centrocampista, Taider, senza ottenere i risultati sperati. L’ultimo ad arrendersi è Giaccherini che, in pieno recupero, tenta nuovamente la conclusione in porta, non riuscendo però a tenere il pallone basso.

Brutta, e non poco, la prestazione di quasi tutti i rossoblu, incapaci di dare continuità alla buona partita di mercoledì scorso contro il Milan. Il calo fisico è stato evidente, così come è stato evidente come Donadoni non abbia a sua disposizione tanti uomini adatti alla categoria, limite abbastanza importante per una squadra che deve al più presto salvarsi. Sicuramente i rinforzi arriveranno, e in questo bisogna avere fiducia in Corvino, ma la partita di oggi, oltre ad averci fatto cadere bruscamente dalle nuvole dopo l’ultima splendida vittoria, ha dimostrato come siano tanti i giocatori incapaci di confrontarsi in Serie A, nonostante tante chance a loro concesse. Quindi ora testa alla Lazio, senza preoccupazioni ma sempre ricordandosi che il Bologna non può e non deve avere paura di giocarsi tutte le sue carte, anche contro squadre decisamente più blasonate.

(Foto Corriere dello Sport)

Giacomo Guizzardi nasce a Bologna il 14/03/1997. Dopo la trafila di scuole dell’obbligo sceglie il Liceo Da Vinci di Casalecchio come scuola superiore, ed è qua che sviluppa un grande interesse nei confronti del giornalismo e del mondo radiofonico, tanto da voler diventare telecronista per partite di calcio. Al Liceo ha la possibilità, sia grazie alla web radio d’istituto (della quale è tutt’ora uno dei redattori), sia grazie a Politicamente Scorretto,di intervistare personaggi illustri quali Francesca Prestia, Nadia Cinti ma, soprattutto, lo straordinario Don Luigi Ciotti. Ha inoltre collaborato con Radio Città Fujiko nel merito di uno stage scuola-lavoro, durante il quale ha prodotto un format dal nome “Generation Y”, che indaga il mondo dei giovani nati tra il ’90 e il 2000, del quale sono state fatte 3 puntate.

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