Dove tramonta il sole e sorge la vita.

di Luigi Mancini

È il 1929. La “Casa Editrice Monanni” è stata da poco ricostruita dopo aver subito i duri colpi della repressione fascista. Nel catalogo di quell’anno vi si trova un’opera: “L’Oasi. Romanzo Arabo” attribuita ad Étienne Gamalier, pseudonimo dietro il quale, all’insaputa di molti (e soprattutto del regime fascista), si cela Leda Rafanelli.

Nata nel 1880 a Pistoia, Leda si forma intellettualmente da autodidatta e lavora come operaia in tipografia. Da sempre attirata dal mondo orientale e sentendosene parte per le origini arabe di un suo avo, compie un viaggio in Egitto, dopo il quale si converte all’islam. Il suo lavoro intellettuale si incentra su un orientamento politico anarchico-socialista. Fonda riviste, scrive opuscoli di contenuto politico. Intrattiene anche una relazione epistolare con il Benito Mussolini socialista, dal quale anni dopo dovrà nascondersi dietro falsi nomi. Muore nel 1971 a Genova, trascorrendo la vecchiaia facendo la chiromante.

 Il romanzo l’Oasi, scritto negli anni della repressione fascista in Cirenaica, riprende il genere della letteratura coloniale ma con una visione opposta. Il mondo orientale, che agli occhi dell’uomo occidentale appare come un mondo barbaro e non civilizzato, qui assume tutta la dignità di un popolo che vive una propria realtà sociale autonoma e felice. Le tradizioni, gli usi e i costumi, la religione, avvolgono completamente questi popoli che si abbandonano al loro destino con la semplice espressione Inshallah.

Il romanzo, ambientato in Tunisia, racconta la storia d’amore tra Henry, un colono francese di professione scrittore e giornalista e Gamra, una giovane beduina. I due amanti provengono da mondi diversi e di conseguenza amano in modo diverso. Henry, che attraverso i suoi romanzi e i suoi articoli promuove una politica coloniale, non riesce a non subire il fascino di quel mondo esotico. Allo stesso modo Gamra, rimane affascinata da Henry e dai suoi racconti di quel mondo a lei ignoto. Ma per far resistere questo amore, questa attrazione, qualcuno deve rinunciare al proprio mondo, cosa molto difficile da fare per chi è l’invasore.

La denuncia alla politica coloniale nel romanzo è evidente, perché ad essere presentato come illuso non è il popolo vittima dell’aggressione. Perché l’uomo arabo comunque accoglie l’uomo europeo, così come Gamra ama Henry. Il vero illuso infatti è il colono, perché è convinto di portare il bene quando in realtà porta il male. Perché porta la frenesia e la rapidità dove vi è calma e tranquillità. Porta vizi laddove non ve ne sono. Porta ricchezze fisiche e morali laddove sarebbero superflue. Porta civiltà dove una civiltà già c’è. Ed è convinto di amare quando non conosce l’amore.

  “ l’Arabo non tradisce mai l’amore. Ecco perché vi chiama tutti e con grande sicurezza infedeli. Sa che voi non tenete mai fede all’amore. Voi tutti, non serbate fede che alle vostre ambizioni, ai vostri desideri.”

Ma c’è chi ha rinnegato il suo passato europeo e infedele non è più. Il Ghibli ha forse sconvolto il loro cuore? O semplicemente tra le dune di sabbia e le oasi, tra le carovane e le capanne hanno scoperto l’amore vero ed una vita semplice e sincera?

Leda ci dà una spiegazione. Il mondo occidentale che con le sue parole ci rende noto è un mondo che si crede perfetto ma è profondamente ipocrita. Perché un uomo dovrebbe amare una sola donna, ma poi si circonda di amanti. Perchè si afferma di non far lavorare faticosamente le donne come nel mondo arabo, ma in realtà moltissime sono costrette a lavorare in condizioni anche molto dure in fabbrica. Perché l’uomo occidentale dice che “la donna non si tocca nemmeno con un fiore”, ma purtroppo non è sempre così.

Dopo aver letto questo racconto però non può non sorgere il dubbio: meglio un Oriente che nasce o un Occidente che muore?

E solo dopo aver letto e compreso le parole di Leda sapremo darci (e dare) una risposta.

Questo articolo è tratto dal  blog ‘The Subway Wall’https://thesubwaywall.net/2018/06/30/dove-tramonta-il-sole-e-sorge-la-vita/

Per approfondire, visita il sito: https://thesubwaywall.net

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