A Portland. Col disagio nel cuore.

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C’erano anche i bei vecchi tempi come racconta Katherine Dunn parlando con Chuck Palahniuk (autore di Fight Club). Tempi in cui -Ronald Reagan e George Bush (il vecchio) avevano talmente tanta paura di andare a Portland da definirla la “piccola Beirut”. Farci un comizio durante una campagna presidenziale significava ritrovarsi gli anarchici radunati in Southwest Broadway,sotto la suite presidenziale dell’Hilton. Quelli si mangiavano dei purè fatti con le patate normali,ma anche con certe tinte di rosso e blu con coloranti alimentari. Poi,quando arrivava il corteo presidenziale,bevevano sciroppo di Ipecac,un emetico,e ricoprivano l’hotel di grandi chiazze di vomito rosso,bianco e blu.-

A questo c’è da aggiungere due fatti :

  1. Come racconta la stessa Katherine Dunn, i succhi gastrici trasformavano il colorante blu in verde e alla fine sembrava una protesta contro l’Italia anziché anti Jankees .
  2. La famiglia Bush pur essendo repubblicani alle ultime elezioni ha votato Clinton e non Trump…. ma questa è un’altra storia.

Tuttavia non c’e’ da stupirsi che il teatro principale delle recenti rivolte “popolari  antipopuliste” a seguito delle presidenziali USA sia proprio Portland. Una città che ha dato i natali ad una serie di personaggi di assoluto livello e dove Chuck Palahniuk ha vissuto per oltre vent’anni. Qui si è ispirato per il suo Fight Club Tra alcuni dei personaggi famosi nati a Portland ne ricordiamo in particolare tre:

–  Matt Groening (creatore dei Simpson) vabbè non sto a dire

– Katherine Dunn (scrittrice) già citata all’inizio, è autrice del romanzo “Cuori Sgozzati”, titolo originale “Karnival Love”, ambientato proprio a Portland, dove racconta la sua infanzia in un circo, con storie incredibili e assurde anche per un contesto particolare e caleidoscopico come quello di un circo. Se ne è andata a maggio di quest’anno.

– Tonya Harding (pattinatrice) in occasione dei giochi olimpici del 1992 fu al centro di un grosso scandalo internazionale per essere stata coinvolta nell’aggressione alla rivale Nancy Kerrigan (avvenuta con una spranga di ferro). A seguito di tale scandalo è stato bandita dalla federazione pattinaggio ed ha poi intrapreso la proverbiale carriera cinematografica recitando in film di ultima categoria. Nel 2002 si è data al pugilato femminile.

Oltre alla gente di un certo livello sopracitata, c’è da aggiungere una quantità notevolissima di artisti e scrittori, registi (es. Gus Van Sant autore di “Paranoid Park”) oltre a musicisti importanti.

Nella guida turistica che Chuck Palaniuk ha scritto sulla capitale dell’Oregon, (“Portland Souvenir” del 2003), vengono tra l’altro spiegati i motivi tecnici per cui Portland risulti in pratica la città dei “più scoppiati tra gli scoppiati. La crema dei disadattati.” Uno di questi è ad esempio il fatto che le persone sono istintivamente cordiali e aperte verso il prossimo, disponibili ad entrare in confidenza verso tutti. Oltre a questo il clima mite, l’Oceano e vicino alla città si trovano bellezze naturali e luoghi incontaminati come ad esempio il Monte Hood (vulcano).  Questi aspetti hanno altresì portato anche a conseguenze poco piacevoli.  Infatti l’FBI ha individuato in Portland “la città ideale per i serial killer”, per la relativa facilità di adescamento future vittime e per la vicinanza a boschi e zone naturali dove si possono occultare i cadaveri.

Beh ogni cosa ha i suoi lati positivi e negativi come si dice.

Vi sono anche quartieri  periferici molto carini dove vent’anni fa con l’auto non potevi sostare ai semafori perché immediatamente spacciatori e prostitute venivano a bussare al vetro , racconta sempre Chuck Palahniuk in un intervista del 2014 rilasciata a “Vice”.

Ma non preoccupatevi ci sono anche moltissime cose innovative a Portland ed inoltre è una città dove vi è una forte tolleranza tra le persone. E’ all’avanguardia per molti aspetti urbanistici e vi sono parecchi baretti per giovani dove potrete assaggiare birre di qualità a km zero e sarete bene accolti soprattutto se vi presentate in bici e/o in stile Hippster oppure direttamente vestiti da finti Punkabbestia

A questo proposito c’è una specie di aggiornamento-integrazione rispetto a “Portland Souvenir”, pubblicata sempre da Vice, dove vengono esposte tutte le novità di Portland in tema di come dire “cliché neo-ecologisti”.

Non ci sono mai stato a Portland ma di certo se ognuno di noi ha una propria America personale, o per meglio dire una propria idea di America. La mia è a Portland, in Oregon.

E se siete come me e se non conoscevate già questi aspetti della città sede centrale della Nike,penso avrete già aperto un’altra pagina di chrome per dare un’occhiata ai voli  per gli States con un solo obiettivo nel cuore: raggiungere Portland il prima possibile.

Ma se prima di tutto questo volete farvi un’idea di questa città che in poche parole “spakka”, una specie di Bologna elevata prima al quadrato e poi al cubo, vi segnalo anche una serie tv recente di notevole successo: Portlandia.

Autoironia, Sarcasmo e uno sguardo divertito sul popolo di “disadattati” che popolano le rive del  Willamette In Portlandia vengono presi di mira in maniera divertita tutte le contraddizioni di Ambientalisti, promotori del “Bike Power”, Anarco-Cyberattivisti, Bio-Vegani, Eco-Birrifici, skaters, frikettoni di varia natura e tutti le varie declinazioni della galassia “alternativi 3.0” a cui il sottoscritto (e spero molti di voi) ambiamo a far parte, ognuno a suo titolo. Forse lo stesso popolo in piazza in questi giorni dopo lo shock Trump.

Giusto per riderci sopra e per innamorarci ancora di più di questa città che prima o poi raggiungeremo tutti insieme. Ne sono certo.

Ah, stavo quasi per dimenticare una cosa fondamentale: Portland e Bologna sono gemellate dal 2004!

Classe 1982, iscritto alla sezione dell’Anpi di Casalecchio di Reno.
Anche a me piaceva giocare coi dinosauri da piccolo, ogni tanto però smettevo di giocare e ascoltavo i racconti dei nonni materni, con i quali ho avuto la fortuna di trascorrere molto tempo.
Sarà forse per questo motivo, che ne è nato un interesse verso fatti, persone, luoghi della Resistenza e della Storia in generale. Questo interesse mi ha fatto conoscere un sacco di persone veramente in gamba dalle quali ho imparato e imparo​​ tutti i giorni tanto.

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