CLOSE UP: Film in sala dal 23/06

Close Up è la rubrica che tenta di prendervi per mano e condurvi al sicuro, fuori dal dedalo di titoli in uscita settimana dopo settimana, tentando così di consigliarvi cosa vale la pena vedere e cosa no.

Cominciamo subito con un titolo da non perdere e si tratta di un cartone animato. La canzone del mare, candidato all’Oscar 2014 come miglior film di animazione, arriva finalmente nelle nostre sale e farà felici, ne sono sicuro, grandi e piccini. Figlio di un’animazione molto particolare, artigianale, vecchia maniera, tondeggiante e a tratti onirica, La canzone del mare racconta una leggenda, quella delle Selkie (foche che possono trasformarsi in donne), e così facendo decide di mettere in disegno e sogno, una serie di tradizioni ormai dimenticate. Frutto di una produzione condivisa, Irlandese, Belga, Francese e Danese, questo piccolo scampolo di poesia rappresenta un vero e proprio sogno ad occhi aperti, l’occasione ormai rarissima di riflettere sulla leggenda, il mito, l’uomo, la natura e l’equilibrio delicatissimo che tutto sottende. Dategli una possibilità, ne resterete abbagliati.

Dopo aver reso felici i bambini, veniamo ad un genere ben più tosto, che mai può mancare nelle abbuffate cinematografiche estive, l’horror. The Conjuring – Il caso Enfield è il sequel di quel The Conjuring e basta, che ci fece fare tanta cacca nei pantaloni un paio di anni or sono. Stessi protagonisti (Vera Farmiga e Patrick Wilson) nel ruolo dei coniugi Warren, esperti di paranormale, ma soprattutto stessa regia (l’ormai marchio di fabbrica James Wan), per regalarvi spaventi genuini e tinteggiati di atmosfere classiche. Contribuisce non poco l’atmosfera anni ’70, vero valore aggiunto di un film che fa del proprio impianto classico, il proprio punto di forza. Un horror di atmosfera e di tensione pura, in cui è più importante ciò che non si vede, rispetto a quel che si mostra, perché qui la paura viene costruita grazie all’uso sapiente del mezzo cinematografico (fotografia, montaggio, inquadrature fisse, lenti carrelli…) e non grazie ad effettrici posticci e digitali. Consigliato.

Kiki & i segreti del sesso è il titolo di una spassosa e pruriginosa commedia spagnola (vedere il trailer per credere) che non mancherà di divertire chiunque vorrà dargli una possibilità. Cinque storie d’amore e sesso stravaganti e beffarde, senza risparmiare niente e nessuno, in primis i tanto amati luoghi comuni legati al perbenismo. Perversioni innocue ed esilaranti: da una donna che prova l’orgasmo solo quando viene scippata, ad un’altra che si eccita vedendo piangere il proprio partner… insomma ce ne sono davvero per tutti i gusti, sempre con il sorriso sulle labbra e sempre con l’intenzione di non prendersi troppo sul serio. Rinfrescante.

Segreti di famiglia è l’anonimo titolo italiano di un dramma familiare con Jesse Eisenberg e David Strathairn. La mostra monografica dedicata alla madre/moglie fotografa, scomparsa ormai da anni in un incidente, è l’occasione per i tre uomini della famiglia, padre e i due figli, di ritrovarsi e confrontarsi con il passato. Pellicola intimista e probabilmente molto noiosa, non basterà il buon cast e la presenza nel plot di una piccola componente mistery, a risollevarla dall’anonimato a cui è condannata.

Garry Marshal è l’uomo che vive di rendita da ormai 25 anni, grazie al successo del sopravvalutato Pretty Woman. Lo ridico? Sopravvalutato! Se là però la favola di Cenerentola rivista, corretta ed aggiornata funzionava abbastanza, bisogna ammettere che dopo quel colpo fortunato il nostro ha inanellato una pletora di schifezze inenarrabili. Sue infatti, perle quali: Capodanno a New York, Appuntamento con l’amore, Se scappi ti sposo… e chi più ne ha, più ne metta. Con Mother’s day il risultato non cambia e pur avendo tolto dalla naftalina Julia Roberts ed avendola affiancata a Kate Hudson, bisogna ammettere che il risultato (basta guardare il trailer) è a dir poco imbarazzante. Commediola borghese per casalinghe disperate ma non troppo, Mother’s day è quanto di peggio vi capiterà di vedere al cinema, la trita e ritrita riproposizione di una formula stantia, che si ripete uguale da troppi anni. Cinema dell’eutanasia e della morte spirituale. Lasciate perdere.

Ma se Mother’s day è solo brutto, Jem e le Holograms fa davvero schifo. Tratto da un discutibile cartone animato anni ’80, già a sua volta ispirato a delle agghiaccianti bambolotte distribuite dalla Hasbro (la stessa dei temuti Transformers), Jem è la conferma che al peggio non c’è mai fine. Una giovane e solare ragazza con un talento unico per la musica, diventa una pop star, dimenticando momentaneamente priorità come amici, famiglia e amore… come finirà? Al di là della trama telefonata, quello che davvero irrita in film come questi, è il messaggio che traspare: non importa, tu sei unica e speciale e presto, pur non avendo minimamente studiato o sudato, la tua luce irradierà l’universo mondo. Per carità! Almeno negli anni ’80 avevano la decenza di mostrarci Jennifer Beals che per fare la ballerina si spaccava la schiena allenandosi, esibendosi in bettole di dubbi gusto e facendo saldature come se non ci fosse un domani… Jem è il classico film pericoloso, perché elimina il sudore e la fatica, ma contribuisce stupidamente a convincere i nostri giovani che sono dotati di un talento unico di cui il mondo non può fare a meno. Niente di più falso, perché il sacrificio è fondamentale per giungere a qualsiasi risultato. Sbagliato, brutto ed irritante. Statene lontani come il peccato.

Cinque tequila e Gueros sono due pellicole di origine messicana, entrambe on the road, che meriterebbero attenzione, ma che probabilmente finiranno per ottenere solo l’oblio. La prima, Cinque tequila, è una “zingarata” con protagonisti quattro simpatici vecchietti determinati ad esaudire l’ultimo desiderio dello scomparso quinto elemento del gruppo, ovviamente ne vedranno delle belle. La seconda invece, Gueros, è la classica storia di formazione, a metà tra l’amicizia che dura tutta la vita ed il primo amore che ti strazia le budella. Insomma, due pellicole da scoprire.

Escono anche i documentari interessanti Il sentiero della felicità e Porno & Libertà, i francesi drammatici I miei giorni più belli e Passo falso, l’iraniano problematico Un mercoledì di maggio e l’italiano Lo scambio. Si tratta perlopiù di ottimi film, purtroppo con una distribuzione limitatissima e quasi invisibile.

Anche per questa settimana è davvero tutto, alla prossima e come sempre, buon cinema a tutti.

Per tutti quelli che avessero in mente una scena di un film e volessero saperne il titolo, questo è il mio Blog dedicato proprio alla ricerca dei titoli perduti:

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