I grandi comunicatori premiati ai Marconi Radio Days

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Sasso Marconi.

Com’era facilmente prevedibile, anche quest’anno il teatro comunale si è letteralmente riempito in occasione dell’evento più importante dei Marconi Radio Days 2017, ovvero la premiazione ai grandi comunicatori del nostro tempo. L’interessante kermesse sulla comunicazione, dedicata al genio ed alla memoria di Guglielmo Marconi, al quale non va soltanto il merito della scoperta della radio, ma anche quello di essere stato un grande precursore della comunicazione, in quello che ormai è divenuto un sistema di completa interazione tra utenti di tutto il mondo, senza limiti di spazio o tempo, è giunta ormai alla 12° edizione ed è ancora vivo l’interesse dei cittadini sassesi (ma non solo!), impegnati a tenere vivo il ricordo di un grande scienziato, attraverso eventi e spettacoli incentrati sullo sconfinato mondo dell’interazione, del giornalismo e della rete internet, attraverso mostre fotografiche, musica, letture di E-book, spettacoli teatrali e tanto altro. Tra i grandi premiati di questa edizione dei Radio Days, il giornalista Enrico Mentana (già direttore del Tg5 e del Tg LA7) e Licia Colò, conduttrice e scrittrice, volto storico di “Alle falde del Kilimangiaro”, ora passata alla conduzione sull’emittente TV2000.

Ai microfoni di Radio Frequenza Appennino, partner della cerimonia di premiazione, entrambi gli ospiti hanno sottolineato l’importanza della diffusione dei principali strumenti di comunicazione, grazie alla tecnologia ed al corretto uso dei social network e di smartphone di ultima generazione, senza tuttavia tralasciare la regola fondamentale di un controllo sulle fonti della rete, in modo da non incappare in facili “bufale” del web, responsabili di una becera disinformazione.

 

La buona pratica è il modo più semplice e migliore, allo scopo di differenziare la giusta informazione dalle falsità che spesso circolano in rete.” ha commentato Mentana “Un buon giornalista deve tenere assolutamente conto di questo, per fare al meglio il proprio lavoro, permettendo così al pubblico di poter cogliere tale differenza e capire, senza ombra di dubbio, ciò che è reale e deve essere diffuso. È ovvio che l’informazione è e deve essere un bene pubblico, ma la diffusione incontrollata di notizie implica che tutti siano mediatori e non diffusori delle medesime, comportando quindi una sorta di impossibile confronto tra le fonti. Attraverso i giusti meccanismi, invece, si può e si deve fare in modo che la tecnologia alla portata di tutti, sia uno strumento utilizzato con coscienza, anche per gli aspiranti giornalisti e non solo per i grandi inviati.

 

Interessante, anche il parere di Licia Colò a proposito degli episodi di fusione che, spesse volte, uniscono le strade di informazione ed intrattenimento:

Non sono contro i cambiamenti e le modifiche che possono sicuramente apportare migliorie all’informazione in generale, abbracciando un bacino di utenza più vasto. L’evoluzione è decisiva per qualsiasi risorsa abbiamo a disposizione e la comunicazione, attraverso i toni più leggeri dell’intrattenimento, fa sì che si possa mantenere comunque un tipo di informazione seria e professionale, coadiuvandola con divertimento e curiosità. Stesso discorso per l’evoluzione della tecnologia nel giornalismo e nella comunicazione tempestiva, anche se un costante controllo deve essere eseguito per non diffondere allarmismi inutili.

Alla cerimonia, premiati anche i ragazzi down dell’Associazione delle iDee, protagonisti del Docufilm di Antonio Saracino, “Sognando Gianni Morandi” ed i giovani speaker di Radio Immaginaria, primo ed unico network di adolescenti in Europa. Una grande edizione che ha visto, per la prima volta, coinvolto tutto il territorio metropolitano, dando così a Marconi una dimensione più adeguata alla grandezza del personaggio e mettendo in evidenza un filo conduttore che unisce tante esperienze locali in fatto di ricerca, innovazione, giornalismo e comunicazione.

Nato come scrittore, mi piace spaziare in tutte le arti, dilettandomi tra giornalismo, speakeraggio, fotografia e promotore culturale. Mi ritengo un goffo, folle, romanticone.
Mi hanno anche definito “Lo scrittore dei sogni” e penso che sia una definizione azzeccata: i sogni e gli incubi sono il mio pane.
Collaboro con diversi portali giornalistici dell’Appennino, con web tv e reti locali del bolognese ed ho all’attivo cinque pubblicazioni fra romanzi ed antologie di racconti.

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