Dal cavalcavia di Casalecchio a Vallegrande

Si ricordava ieri il 50mo anniversario dell’uccisione del “Che”, il medico argentino eroe della rivoluzione cubana avvenuta il 9 Ottobre del 1967 in Bolivia.

Allo stesso modo a Casalecchio, come ogni anno, oggi ricordiamo 10 Ottobre, i martiri dell’Eccidio del Cavalcavia, dove nel 1944 furono uccisi 13 Partigiani di varie nazionalità, tra cui anche un altro medico latinoamericano, di nome Carlos Luis Collado, giovane e valoroso Partigiano proveniente dal Costarica.

La Storia certamente non permette mai facili paragoni, e non siamo qui per fare questo tuttavia nasce spontaneo un pensiero che almeno sul piano ideale non può far altro che accostare queste due figure eroiche.

Il Che di cui moltissimi conoscono la storia tra magliette, canzoni e arti figurative è diventato simbolo di tutti coloro che sognano e lottano per una un mondo migliore “senza mai perdere la tenerezza”.

Come diceva lo stesso Ernesto Guevara de la Serna, la qualità più bella di un rivoluzionario, è proprio sentire come propria qualsiasi ingiustizia venga compiuta in qualsiasi parte del mondo. Questa attitudine fu sviluppata da Guevara fin da molto giovane, quando era ancora studente di medicina, molto prima di diventare semplicemente il “Che”.

E proprio questa capacità di gettarsi da quella che è “la parte giusta” anche in totale contrasto con l’apparente “convenienza” in quel momento ed in quella posizione, la ritroviamo in Carlos Collado. Carlos Luis Collado Martinez era un medico costaricense, che si era laureato da poco all’Università di Bologna e che nel 1944 faceva parte della 63ma Brigata Bolero. Era molto stimato nell’ambiente medico e la sua tesi di laurea era stata tra le altre cose nominata “tesi dell’anno” in quanto molto innovativa. Ciò nonostante aveva deciso di mettere al primo posto la coerenza e la lotta per la libertà. Per questo aveva già compiuto diverse azioni in città in favore della Resistenza contro l’occupante nazifascista e quando non fu più possibile per lui rimanere in attività a Bologna, salì in montagna per unirsi ad altri giovani partigiani che per gli strani percorsi del destino provenivano non solo dall’Italia ma anche da varie parti dell’Unione Sovietica. Durante la battaglia di Rasiglio furono catturati e poi barbaramente trucidati in piazza a Casalecchio, dove ogni anno l’amministrazione comunale, l’Anpi e altre istituzioni li ricordano insieme a molti rappresentanti dell’Ambasciata del Costarica e dell’Associazione “Italia-Costarica”. Nel corso degli anni sono state moltissime le iniziative per ricordare lui e gli altri eroi caduti al Cavalcavia da Casalecchio.

Ma quindi cosa unisce, oltre alla vicinanza di date il medico “Guevara” ed il medico “Collado”? Forse probabilmente questo: il fatto di avere avuto il coraggio di fare scelte coerenti ed infinitamente coraggiose proprio nel momento in cui gli sarebbe convenuto stare “calmi e tranquilli” e guardare altrove.

Frequenze Partigiane questa settimana oltre a continuare la programmazione delle nuove puntate su Radio Frequenza Appennino, vi ricorda che la puntata su Collado è disponibile sul podcast della nostra rubrica.

Quindi permettetecelo almeno oggi: HASTA LA VICTORIA SIEMPRE!!!

Per tutti sono Meso, all’anagrafe Manuel Mesoraca e se preferite anche solo Manuel. Faccio parte della redazione ma prima ancora sono tesserato ANPI, sezione di Marzabotto. Quindi mi occupo di Resistenza, più precisamente di luoghi e storie legati ad essa. Qualcuno diceva che la storia è maestra di vita ma purtroppo fatica ad avere scolari, noi nel nostro piccolo, speriamo di contribuire a mantenere viva la memoria. Non come sterile esercizio di date, nomi e morti ma come qualcosa che ci serva, anche per interpretare meglio questi anni difficili.

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